About Project
Progetto realizzato | 2020
Crediti
Prestazione professionale svolta: progetto preliminare, definitivo, esecutivo, direzione artistica
Funzioni: commercio
Progetto: 2018
Realizzazione: 2020
Collaboratori: A. Soana, M. Bocchi, P. Berlanda, P. Lombardi, C.Iudica
Committente: Esselunga Spa
Progetto strutture: Studio Bonardi Associati
Progetto impianti meccanici: Studio Ingegneria Fascetti
Progetto impianti elettrici: Studio Ing.G. Mancini e associati
Progetto impatto acustico: Ing. Matteo Raffaelli
Impresa di costruzione: Sa-fer Spa
NUOVO ESSELUNGA DI MONTECATINI TERME
I PRINCIPI COMPOSITIVI E LA FACCIATA VERDE
Il nuovo edificio commerciale Esselunga in costruzione nel comune di Montecatini Terme sorge su un terreno di forma rettangolare allungata e collocata in stretta adiacenza alla carreggiata Nord dell’autostrada E76 Firenze Mare.
Dal punto di vista territoriale il lotto è incluso nella prima periferia del centro abitato, il cui tessuto edilizio si dirada nella zona a sud oltre la direttrice della ferrovia, con isolati di grandi dimensioni in cui negli anni hanno trovato spazio il cimitero comunale, il palazzetto dello sport e molti edifici commerciali di aziende della media e grande distribuzione (tra gli altri Brico, Expert, Eurospin, Poltrone e Sofà).
La strategia di insediamento del nuovo edificio ha assecondato la forma del lotto, definito sui lati lunghi dall’autostrada sul lato sud e da via Gentile e via Macchiavelli sul lato Nord: la facciata di ingresso è prevista a Nord, rivolta idealmente verso la città e sul lato su cui si attesta la viabilità interna di accesso ai parcheggi, che sfrutta la presenza della grande rotatoria esistente che incrocia via Tripoli.
Diversamente da quanto prevede lo schema compositivo tradizionale degli edifici commerciali di questo genere, dove all’estremo opposto del fronte di ingresso viene solitamente realizzata un’area tecnica a cui ben poco si concede in termini estetici, per il negozio di Montecatini si è considerato che la visuale dell’edificio dall’autostrada meritasse pari dignità architettonica rispetto alla facciata di ingresso posta a Nord.
Se la facciata su via Gentile è stata ideata come un muro ritmato da pieni e vuoti che si allunga ben oltre l’ingombro della sala vendita a sottolineare ulteriormente il senso di orizzontalità della volumetria, a sud la percezione dell’edificio è caratterizzata - oltre che dalla velocità a cui si muovono le auto sull’autostrada - dalla presenza di alcune piccole macchie boschive che costeggiano la carreggiata Nord dell’autostrada in corrispondenza del sottopasso di via del Gallo (sud-ovest) e del sovrappasso di via Camporcioni (sud-est) e infine dallo sfondo delle colline verdi su cui è proiettata.
Questi fattori hanno ispirato l’idea di una grande facciata “verde”: l’intenzione non è quella di giocare su un totale mascheramento dell’edificio (operazione che risulterebbe comunque complicata trattandosi di un volume lungo 100 metri ed alto 15), quanto di creare un dialogo tra l’artificiosità degli elementi costruttivi che chiudono e disegnano la facciata e la naturalità delle piante e dei rampicanti in grado di aggrapparsi alla facciata macchiandola di verde e delle sfumature di colore dettate dalle stagioni stabilendo una continuità fisica e visiva con lo scenario naturale.
Per restituire il senso di unitarietà e di compattezza ad una facciata “tecnica” necessariamente dotata di uscite di emergenza, scale ed aerazioni l’edificio si rivolge all’autostrada vestendo una seconda pelle: una quinta metallica disegnata da pannelli di rete che si stacca di circa 150 cm dal perimetro dell’edificio lasciando visuale e spazio ad una lunga teoria di fioriere che disposte su due livelli consentono ai rampicanti di svilupparsi in altezza fino alla quota di coronamento dell’edificio.
Le specie previste per realizzare la facciata verde sono: Edera Helix Hibernica, Ampelopsis Tricuspidata (Vite del Canada), spalliere di Carpinus Betulus Pyramidalis.
Queste essenze sono autoctone o comunque già largamente diffuse sul territorio toscano, e sono state scelte per la capacità di garantire una persistenza del fogliame (sempre verde quello dell’edera, di varie tonalità stagionali quello dell’Ampelopsis, secco ma non caduco quello del Carpino).
La varietà cromatica del fogliame conferirà una certa mutevolezza all’intera facciata durante l’avvicendarsi delle stagioni.
Sono inoltre essenze rustiche, quindi resistenti e con necessità di manutenzione ridotta al minimo.
Le 156 fioriere disposte sui due livelli dei ballatoi saranno realizzate con plastica riciclata derivante dalla raccolta differenziata effettuata in regione Toscana e saranno ulteriormente e totalmente riciclabili anche in un secondo futuro.
E’ previsto infine un sistema di microirrigazione automatico, dotato di sensore di pioggia per ottimizzare -limitandolo al massimo- il consumo di acqua.